Il drenaggio linfatico manuale, come dice lo stesso termine, è una tecnica manuale che drena il liquido linfatico (avendo quindi un’azione contemporanea anche sul sistema venoso) coadiuvando il meccanismo fisiologico quando questo sia insufficiente.
Fig.1. Il sistema linfatico decorre parallelamente a quello venoso.
La sofferenza del sistema linfatico si evidenzia con edema più o meno importante o anche come semplice sensazione di pesantezza degli arti nei casi meno gravi e può essere una situazione acuta, successiva a una situazione di particolare sedentarietà per esempio, come può essere una situazione cronica, sostenuta da una patologia in corso.
Per mezzo di manovre molto leggere, eseguite con una o due mani a livello della cute e dei primi strati sottocutanei, direttamente sulla zona edematosa ed in sede più prossimale aiutando il flusso entro i vasi linfatici e le stazioni linfonodali.
Attraverso la tecnica correttamente eseguita il terapista è in grado di apportare un immediato miglioramento del quadro edematoso (riduzione dei volumi) e sintomatologico.
Il drenaggio linfatico manuale è caratterizzato da:
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- Pressione molto inferiore rispetto alle altre tecniche di massaggio in quanto la rete linfatica più importante è molto superficiale e quindi risponde a stimoli molto leggeri che non devono essere dolorosi;
- Assenza di manovre di sfregamento che andrebbero ad arrossare la cute, aumentare il flusso sanguigno e quindi aggravare l’edema;
- Ritmo molto lento, ad assecondare quello della contrazione dei vasi linfatici;
- Spinta direzionata seguendo l’anatomia del flusso verso il cuore
Gli effetti principali sono:
- anti-edemigeno (favorisce il riassorbimento della componente liquida e proteica degli interstizi e lo scarico endovasale)
- “eutrofizzante” la cute e il sottocute in virtù dell’effetto depurativo dello scarico linfatico
- Antalgico e sedativo sia come conseguenza meccanica dello scarico linfatico sia per effetto sul sistema neurovegetativo della monotonia, lentezza e leggerezza della manualità.
Trova indicazione nel linfedema e nel flebedema, nell’edema post-traumatico, nell’algodistrofia, nella panniculopatia edemato-fibrosclerotica (cellulite) e pochissime controindicazioni assolute: insufficienza cardiaca o renale, infezioni cutanee e processi infettivi sistemici (batterci e/o virali).
Utile l’integrazione con la Pressoterapia Sequenziale ad aria.
Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia