Sport e schiena

sport e schiena

Lo sport storicamente viene spesso demonizzato di primo impatto con tutti i problemi di schiena, a partire dalla scoliosi dell’età evolutiva fino alle lombalgie dell’adulto. Si sottovaluta in questo modo il valore del benessere psicologico derivante dal passare del tempo impegnati in un’attività piacevole. L’attività fisica inoltre migliora la percezione del proprio corpo e l’orientamento spaziotemporale: diventa una sorta di ginnastica propriocettiva divertente! Per quanto riguarda i bambini e gli adolescenti,  lo sport aiuta anche nello sviluppo delle qualità relazionali con sé stessi e con gli altri.

Al massimo, soprattutto in passato, molti medici consigliavano il nuoto, a volte addirittura come terapeutico in caso di scoliosi . Questo effetto, se da una parte è riconducibile a quanto appena esposto, dall’altra non tiene conto di come il corpo è effettivamente impegnato nella pratica rispetto alle necessità che si possono avere nelle diverse patologie rachidee.

Sfatiamo alcuni miti:

NUOTO

Se per certi aspetti si può avere vantaggio nell’escludere il corpo dai vincoli della gravità e nel coinvolgere in toto il corpo in un attività fisica intensa, dall’altro presenta alcuni aspetti da considerare caso per caso. La posizione di galleggiamento obbliga la colonna lombare  in posizione di iperlordosi. Questa situazione può essere sconsigliata in molte patologie lombari, nonché proprio nella scoliosi, deformità che viene accentuata dall’estensione della colonna e l’iperlordosi è un’iperstensione.

La profonda inspirazione tende inoltre a far progredire la rotazione vertebrale a livello dorsale. Sarà quindi con l’aiuto delle valutazioni fisioterapiche capire se il nuoto risulta consigliabile  o meno  a seconda del caso in questione

L’ulteriore critica da fare è che il lavoro muscolare svolto in acqua non è da ritenersi funzionale alle posture della quotidianità.

SPORT ASIMMETRICI

Se da un lato non si può considerare terapeutica un’attività sportiva che impone la ripetizione di un gesto atletico eccessivamente asimmetrico, di contro non si può pensare   di peggiorare una deviazione come la scoliosi. Ciò viene dimostrato dagli studi sui tennisti portati avanti negli anni che a fronte di un braccio più sviluppato dell’altro non presentano maggior incidenza o gravità delle scoliosi.

GINNASTICA ARTISTICA

Costringe a posture in iperlordosi sotto carico soprattutto nelle bambine per cui di norma è sconsigliata la pratica troppo assidua in età evolutiva. Si precisa il “troppo assidua” perché, tranne in situazioni estreme, deve essere comunque consentita in età di sviluppo la pratica dell’attività fisica che dovesse essere desiderata dall’individuo.

EQUITAZIONE

A fronte dei traumi che la colonna subisce, soprattutto se cavalieri inesperti, è uno sport  che sviluppa equilibrio e stabilità rachidea: deve essere anche questo sport valutato caso per caso.

In conclusione, ricordiamo che “Il movimento è spesso in grado di sostituirsi alla medicina. Nessuna medicina può sostituirsi al movimento” (Tissot).

Si ritiene che qualsiasi indicazione e  proscrizione debba essere personalizzata in base a età, sesso, patologia nonché attitudini e preferenze del soggetto. In questo modo  la pratica sportiva, che non può sostituire la chinesiterapia specifica del caso, diventa un momento di benessere psico-fisico.

Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia