La dermatoglifia è la scienza che studia le impronte digitali come espressione del patrimonio genetico e dello sviluppo fetale allo scopo di identificare il potenziale fisico di una persona. Anche il Barcellona F.C. la usa nell’individuazione dei giovani talenti.
Le impronte digitali si formano tra la dodicesima e la ventiquattresima settimana di gestazione e assumono delle caratteristiche che sono la risultante sia dell’eredità genetica, sia dell’ambiente uterino di sviluppo.
Hanno caratteristica di:
- immutabilità: durante tutta la vita;
- classificabilità: in base alla forma (3 forme combinate in modo diverso);
- unicità: non esistono due individui con identiche impronte;
- variabilità: anche se tutti gli esseri umani presentano delle impronte con appena tre tipi di disegni, le possibili combinazioni architettoniche sono illimitate;
- semplicità: il rilevamento dell’impronta è facile e rapido.
La dermatoglifia si è occupata in prima battuta di verificare la relazione tra le varie caratteristiche delle impronte e la predisposizione genetica a determinate patologie (interessanti gli studi sul diabete, sulla schizofrenia, sull’alopecia, sulla psioriasi e sul cancro). Negli ultimi anni, soprattutto attraverso gli studi condotti in Russia, si è interessata alla raccolta dei dati nel mondo dello sport analizzando la relazione esistente tra le caratteristiche delle impronte e le potenzialità atletiche dei campioni. La conoscenza di questo dato può essere utile ad orientare i giovani talenti ad uno sport piuttosto che ad un altro o a indirizzare il tipo di allenamento più adatto ad ottimizzare le capacità di un atleta già maturo. L’allenamento potrà essere infatti personalizzato per: tipo di esercizio, intensità, frequenza e durata.
L’esame consiste nella raccolta attraverso scanner delle 10 impronte digitali delle mani, la conta di ciascuna delle 3 forme presenti e del numero di linee in una determinata area del polpastrello. L’analisi dei dati è significativa per quanto riguarda i parametri di forza, resistenza, velocità e coordinazione. Fornisce inoltre una predizione sulle possibilità di ambidestria.
Fig 1. Il rilevamento delle impronte
Da specificare che per “resistenza” non ci si riferisce a quella cardiorespiratoria ma all’attitudine del sistema nervoso a ripetere nel tempo lo stesso gesto.
I risultati potranno essere utilizzati per avvicinarsi ad una disciplina piuttosto che a un’altra o ad un preciso ruolo all’interno di uno sport di squadra. Per un runner, per esempio, questo può significare capire se si avrà vita più semplice cercando di migliorare la prestazione nel medio fondo o nel cimentarsi in distanze più lunghe (maratona e ultramaratona).
La semplicità d’esecuzione del test ne rende i costi decisamente contenuti.
Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia