La minzione è l’atto fisiologico attraverso il quale l’urina raccolta nella vescica urinaria viene espulsa attraverso l’uretra. L’atto, considerato riflesso ha sia una componente volontaria che involontaria.
È regolato dal Sistema Nervoso Autonomo, dalla contrazione del muscolo detrusore, antagonista dello sfintere urogenitale.
La corteccia cerebrale è in grado di inviare tramite il nervo pudendo, impulsi eccitatori allo sfintere esterno e quindi a farci trattenere l’urina, fino a un volume circa 500 ml . Il blocco della minzione è gestito quindi dal Sistema Nervoso simpatico che agisce da inibitore del muscolo detrusore (ch espreme la vescica) e da eccitatore dello sfintere ( che ne blocca la fuoriuscita del contenuto). L’attivazione della minzione è gestita dal Sistema Nervoso Parasimpatico con azione eccitatoria sul muscolo detrusore e inibitoria sullo sfintere interno in sinergia con il sistema volontario per la gestione dello sfintere esterno.
L’incontinenza urinaria è definita come “perdita involontaria di urina attraverso l’uretra integra, in luoghi e tempi inappropriati (al di fuori dell’atto della minzione), tale da costituire un problema igienico e sociale“.
Viene classificata in:
- incontinenza urinaria da sforzo o stress (si verifica in caso di iperpressione meccanica esercitata sulla vescica come nel parto, durante i colpi di tosse o in casi di estrema obesità);
- incontinenza da urgenza: le contrazioni improvvise del muscolo detrusore provocano sensazione di minzione urgente nell’individuo. È una situazione tipica delle infezioni o di alcune patologie neurologiche. A seconda della frequenza del fenomeno si parla di pollachiuria (più di minzioni al giorno) o di nicturia (più di una minzione a notte);
- incontinenza mista: sono presenti i sintomi di entrambi ii primi due casi;
- incontinenza da iperafflusso: la vescica si riempie oltre la sua capacità e non riesce mai a svuotarsi completamente a causa di ostruzioni all’uretra, come in caso di tumore (tipica la prostata negli uomini). Questo provoca un riempimento eccessivo della vescica fino a che losfintere non è più in grado di contenere.
- enuresi notturna (non patologica nei bambini)
Gli studi epidemiologici descrivono una patologia maggiormente frequente nelle donne (la gravidanza e il parto possono essere situazioni di inizio del problema). Familiarità, obesità, stipsi, fumo, alcuni farmaci, infezioni vie urinarie, demenza, invecchiamento, fattori comportamentali scorretti come la sedentarietà e l’abitudine a indossare abiti stretti possono contribuire alla manifestazione del disturbo.
Il trattamento farmacologico è volto a ridurre l’eccitabilità del muscolo destrusore, ad umentare il tono della muscolatura liscia e a ridurre la produzione di urina stessa.
L’approccio fisioterapico prevede esercizi di riattivazione muscolare, anche con l’aiuto di strumenti di Biofeedback (Riabiliatzione pavimento pelvico) e da qualche anno uno studio portato avanti con il Ener-pulse ® ha permesso di mettere a punto un protocollo di 4 o 6 sedute con frequenza bisettimanale tale da permettere una stabilizzazione della funzione urinaria confermata al controllo dopo 30 giorni dalla fine della terapia.
L’emissione di questi campi elettromagnetici agisce con una stimolazione elettrica per riequilibrare i contenuti di ioni interni ed esterni alle cellule e con una stimolazione bio-chimica alle componenti cellulari garantendone il miglioramento dell’ossigenazione, del metabolismo e conseguentemente del funzionamento.
Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia