Uomo, 38 anni, impiegato. Soggetto con dolore alla spalla sinistra.
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Il paziente riferisce dolore nella zona antero-interna della spalla sx da circa 4 mesi senza
aver subito nessun trauma e non ricorda nessun motivo che abbia potuto scatenare la
sintomatologia.
Il dolore compare in determinati movimenti e un poco anche durante la notte.
La risonanza magnetica è negativa.
Il paziente riferisce che lavora molte ore al PC e che una volta a settimana suona la chitarra
in una band.
Anatomia
La spalla è un insieme di strutture ossee, nervose, muscolari e tendinee. L’equilibrio tra
queste è fondamentale per il corretto funzionamento della stessa .
Le problematiche della spalla spesso sono causate da posture scorrette, da sollecitazioni
anomale per sovraccarico, da un trauma o da usura data da degenerazione della struttura
stessa.
Eziologia
Molte volte il dolore però non è associato a nessun sovraccarico o trauma. Capita spesso
che una restrizione di mobilità viscerale possa contribuire alla riduzione di mobilità che può
trovarsi anche a distanza.
Intervenire sui visceri permette di riequilibrare i sistemi in disfunzione dato che tra loro c’è
una stretta relazione.
Test e trattamento
In prima seduta si osserva la postura del paziente che si presenta con ipercifosi dorsale e
spalle protratte in avanti.
Attraverso i test osteopatici si riscontra una restrizione di mobilità della spalla con particolare
rigidità della clavicola e dei muscoli scapolari.
Il rachide cervicale (C4-C5) e dorsale (D7-D8) sono positivi ai test di mobilità e testando la
zona viscerale anche fegato e diaframma sono in restrizione di mobilità.
Il trattamento è impostato seguendo i collegamenti fasciali tra spalla e il resto del corpo.
È stato trattato il fegato e riequilibrato il diaframma con tecniche fasciali, mentre la cervicale
e dorsale con tecniche strutturali.
Conclusioni
In questo paziente, seguendo un ragionamento clinico osteopatico, la poca mobilità del
fegato ha generato tensioni miofasciali che hanno contribuito a scatenare il dolore alla
spalla.
In seconda seduta il paziente riferisce già di stare meglio.
Durante la terza e ultima seduta il paziente non ha più dolore.
Elena Arena, Osteopata