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ToggleCome sedersi in auto?
I viaggi in automobile sono spesso motivo di stress fisico soprattutto a carico della colonna vertebrale. Complice la tensione dovuta alla concentrazione della guida capita di scendere dall’automobile, anche dopo brevi tragitti, con dolenzie diffuse. Non sono rari: colonna rigida, difficoltà ad effettuare movimenti anche semplici sia con le gambe (direttamente dipendenti dal tratto lombare), sia con il collo. La stanchezza degli occhi, tenuti fissi nella stessa direzione, contribuisce inoltre ad aumentare il malessere generale ed ad amplificare la percezione del disagio.
Il tema della corretta posizione in automobile per chi è alla guida interessa anche l’ambito della sicurezza stradale: una posizione confortevole, libera da fastidi non distrae il guidatore e rende i suoi riflessi più efficienti.
Esiste quindi uno studio portato avanti da anni sulla posizione ottimale di schiena, gambe e braccia per affrontare spostamenti in automobile senza pagarne conseguenze in termini di benessere. Le case automobilistiche contribuiscono fornendo le automobili di sedili ergonomici, progettati per sostenere le fisiologiche curve della colonna vertebrale ma molta responsabilità la deve assumere anche il soggetto nel posizionarsi alla guida.
Gli arti superiori
La distanza del volante deve permettere alle braccia di non essere né eccessivamente distese sovraccaricando i muscoli della spalla, né con gomito troppo flesso rendendo difficili le manovre di rotazione affaticando la muscolatura cervicale.
Fig. 1 Con atteggiamento a braccia troppo distese si ha un interessamento dei muscoli deltoidei e cervico-dorsali (foto tratta da “Lesioni traumatiche da cinture di sicurezza e air-bag” – Andrea Costanzo, Lombardo Editore)
Fig. 2 Con atteggiamento a gomiti troppo flessi del guidatore aumenta la tensione della muscolatura cervico-dorsale (foto tratta da “Lesioni traumatiche da cinture di sicurezza e air-bag” – Andrea Costanzo, Lombardo Editore)
Gli arti inferiori
La distanza dai pedali non deve essere eccessiva: il piede deve essere comodo sul pedale in modo da consentire gradi sia in flessione che in estensione della cavigliasenza affaticare la catena muscolare della gamba. Un arto troppo in tensione per raggiungere il pedale avrebbe difficoltà ad estendersi per premere sul pedale stesso. Una caviglia già molto flessa nell’appoggiarsi sul pedale richiederebbe eccessivo sforzo del muscolo tibiale e dei muscoli di tutta la catena. Tra questi anche il muscolo psoas, responsabile spesso di rigidità e dolenzia lombare.
Fig. 3 Attivazione costante dei muscoli tibiale anteriore, quadricipite femorale ed ileo-psoas durante le azioni dei piedi sui pedali (foto tratta da “Lesioni traumatiche da cinture di sicurezza e air-bag” – Andrea Costanzo, Lombardo Editore)
Il tronco
La posizione ottimale è garantita dall’osservazione di precisi angoli in cui mantenere le varie articolazioni. Completa l’assetto una leggera inclinazione indietro dello schienale in modo da garantire appoggio a tutta la colonna vertebrale e uno scarico di parte del peso direttamente sul sedile.
Fig. 4 Posizione corretta dell tronco e degli arti superiori ed inferiori del guidatore (foto tratta da “Lesioni traumatiche da cinture di sicurezza e air-bag” – Andrea Costanzo, Lombardo Editore)
Non va trascurata la necessità di frequenti seppur brevi soste nei viaggi lunghi per fare “due passi” e, per quanto detto all’inizio, rilassare la muscolatura degli occhi.
Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia