“Ghiaccio o calore?” quando un paziente ha dolore è questa una delle domande più frequenti che pone alla ricerca di sollievo.
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Iniziamo dagli effetti principali dell’uno e dell’altro. Il ghiaccio è un vasocostrittore: riduce il flusso sanguigno mentre il caldo lo aumenta.
Il ghiaccio trova quindi applicazione laddove occorre ridurre il fenomeno infiammatorio, il caldo dove si cerca rilassamento muscolare o comunque una maggiore elasticità.
Principali indicazioni…
Ghiaccio:
- immediato post-trauma per ridurre l’edema e l’ematoma;
- dolore acuto (l’effetto “paralizzante” ne riduce l’entità;
- infiammazione;
- nello sport, se applicato immediatamente dopo lo sforzo ha valore preventivo di infiammazioni da sovraccarico.
Caldo:
- muscoli contratti;
- articolazioni rigide;
- nella partica sportiva prima dell’attività fisica prepara muscoli ed articolazioni allo sforzo conferendo maggiore elasticità.
…e precauzioni
Ghiaccio: non esagerare. Il processo infiammatorio è un meccanismo di riparazione, utile al nostro organismo che pertanto non va soppresso ma semplicemente limitato in fase acuta. L’applicazione di ghiaccio va quindi fatta per 20 minuti ogni 2 ore nei primi 3 o 4 giorni.
Caldo: evitare le zone che sono arrossate o già calde al tatto.
Casi specifici
Cefalea ed emicrania: il ghiaccio può trovare applicazione sulla fronte e sulle tempi per lenire il dolore, ma è bene associare al caldo sui muscoli cervicali la cui tensione accompagna spesso la sintomatologia principale.
Dolori articolari, artrosi e artrite: caldo nelle situazioni di dolenzia cronica.. Freddo negli episodi di acutizzazione del dolore.
Dolori addominali mestruali: caldo.
Mal di schiena: freddo solo nell’immediato trauma se si è sicuri di aver subito strappo o stiramento muscolare. Caldo in generale sulle problematiche di origine strutturale (spondilolistesi) e degenerativa (discopatie, artrosi, etc.). Capitolo a parte sono le irritazioni da compressioni nervose dove il caldo, sicuramente indicato, arreca però ben poco sollievo al dolore di origine meccanica.
Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia