Distorsione della caviglia

propriocezione

L’articolazione della caviglia è formata dall’estremità inferiori di perone e tibia che formano la pinza malleolare che stringe l’astragalo. Questa articolazione permette i movimenti di flesso-estensione della caviglia e di inversione ed eversione, grazie ai muscoli intrinseci del piede e quelli estrinseci: tibiali, peronei e tricipite.

Il meccanismo di distorsione/lesione più frequente è quello che porta il piede in inversione,ossia ruotato in dentro come può succedere mettendo il piede asimmetricamente su un sasso o in un avvallamento: l’improvvisa torsione della caviglia stira oltremodo le strutture legamentose, in particolare il legamento peroneo-astragalico. Non rara la contemporanea lesione ossea per cui in caso di trauma di questo tipo si consiglia la precoce indagine radiografica.

La frattura può coinvolgere uno 0 entrambi i malleoli, è detta trimalleolare se coinvolge anche il profilo posteriore della tibia; se lo stiramento coinvolge il tendine del muscolo peroneo breve questo può arrivare a strappare una frazione della base del quinto metatarso dove si inserisce.

Quando il trauma è in eversione, ossia con il piede che ruota verso l’interno, il legamento più frequentemente danneggiato è  il deltoideo e lo stiramento del tendine del muscolo tibiale posteriore può causare frattura dello scafoide; l’iperstensione quella dell’astragalo.

Senza frattura, l’evenienza più grave è l’apertura della pinza malleolare ossia un vero e proprio  allontanamento di tibia e perone per lesione della membrana interossea che le  tiene unite.

L’applicazione immediata di ghiaccio post-trauma è sempre consigliata per arginare il versamento. La visita specialistica indicherà gli esami da fare: rx per escludere fratture, e nei casi più incerti la risonanza. La frattura può richiedere gambaletto gessato o addirituura intervento chirurgico con mezzi di sintesi (viti), se scomposta: è assolutamente necessario garantire una buona stabilità dell’articolazione per evitare frequenti recidive.

Nelle distorsioni esclusivamente legamentose si ricorre a bendaggio per non  meno di 10 giorni e si ricorre alla fisioterapia.

La fisioterapia consiste principalmente in esercizi di ginnastica propriocettiva per risensibilizzare i recettori capsulo-legamentosi. Saranno quindi consigliati esercizi di spostamento di carico, di equilibrio su tavolette basculanti in appoggio prima bi- e poi monopodalico, in un secondo tempo anche ad occhi chiusi. Salti e corsa con cambi direzionali saranno gli ultimi a poter essere affrontati. Il rinforzo della muscolatura intrinseca ed estrinseca del piede sarà fondamentale per vicariare l’indebolimento legamentoso ed evitare così recidive, soprattutto per gli sportivi.

Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia