Ernia del disco

sofferenza del disco intervertebrale

Ernia del disco: anatomia

Il disco intervertebrale è una  sorta di cuscinetto interposto tra i corpi vertebrali, formato da strati concentrici fibrocartillaginei che formano un anello nel cui centro   è contenuto un nucleo polposo di consistenza gelatinosa.

Il nucleo centrale ha funzione di ammortizzatore e distribuzione dei carichi. L’anello fibroso lo protegge e gli conferisce maggiore resistenza alle compressioni.

Fisiologia

Il disco intervertebrale si modifica nel corso della giornata, perdendo acqua e quindi volume in risposta alla “spremitura” alla quale è soggetto, sotto pressione della forza di gravità. Di notte, decompresso per osmosi tende a reidratarsi riconqustantare la sua quota liquida.

La mattina siamo alti circa 2 cm in più della sera!!

carico sui dischi

 

 

Fig 1 Secondo Nachesom la pressione sul terzo disco lombare varia notevolmente in base alla posizione assunta. Fatto 100% il carico esercitato nella naturale postura eretta, la pressione si riduce al 25% in decubito orizzontale e aumenta al 150% in posizione assisa e al 180% in flessione anteriore del tronco. (Nachemson A – The Lumber Spine – An Orthopedic Challenge: Spine 1:59 – 71, March 1976)

 

 

 

Questo processo di reidratazione tende ad essere meno efficiente con il passare degli anni e il disco si dice allora disidratato; si parla di discopatia degenerativa.  E da anziani si è leggermente più bassi!

Meccanismo di erniazione

Quando le sollecitazioni sono troppo intense e ripetute nel tempo, l’anello fibroso non assolve più alla sua funzione contenitiva del disco che comincia ad insinuarsi tra le lamelle cartillaginee.

Si possono manifestare 3 situazioni:

  • Il nucleo polposo perde la sua forma tondeggiante e preme verso l’esterno: si parla di protrusione discale;
  • La spinta arriva deformare l’anello fibroso (prolasso discale);
  • Parte del nucleo fuoriesce anche dagli strati più esterni dell’anello ma mantiene contatto con la parte ancora in sede del nucleo polposo: ernia espulsa;
  • L’ernia espulsa perde continuità anatomica con il resto del nucleo polposo e può spostarsi verso il basso, spinta dalla forza di gravità: ernia espulsa e migrata

sofferenza discale

 

 

 

 

 

 

 

Fig 2. Le fasi dell’ernia dalla protrusione alla migrazione

 

Ernia del disco: sintomatologia

Innanzitutto va detto che molte ernie sono asintomatiche e vengono individuate quasi per caso con delle indagini strumentali.

La sintomatologia si manifesta quando l’ernia va a comprimere una delle due radici che formano il nervo in uscita da uno spazio intervertebrale. La sintomatologia può quindi essere di tipo sensitivo o  motorio a seconda di quale radice nervosa è infastidita.

Se ad essere “toccata” è la radice sensitiva possiamo  avere: formicolio, intorpidimento, dolore, scosse elettriche lungo l’arto inferiore se l’ernia è lombare, lungo quello superiore se l’ernia è cervicale.

Se la radice interessata è quella motoria avremo deficit più o meno grave di forza muscolare.

 

 

Decorso

Il materiale discale non più in sede tende a diminuire di volume per effetto della disidratazione con il passare delle settimane. La fase acuta va incontro a una remissione sintomatologica spontanea che puà arrivare adopo alcuni mesi. Opportuna fisioterapia e farmaci aiutano ad accelerare il processo.

Trattamento

Le linee guida ad oggi prediligono il trattamento conservativo, rimandando alla chirurgia solo in caso di deficit motorio o qualora la sintomatologia algica non dovesse regredire in un tempo di piuù di 6 mesi nonostante i trattamenti.

Nello specifico trovano indicazione la massoterapia, la chinesiterapia  e la ginnastica posturale, utile anche per impostare un programma di prevenzione delle recidive.

Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia