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ToggleErnia del disco: anatomia
Il disco intervertebrale è una sorta di cuscinetto interposto tra i corpi vertebrali, formato da strati concentrici fibrocartillaginei che formano un anello nel cui centro è contenuto un nucleo polposo di consistenza gelatinosa.
Il nucleo centrale ha funzione di ammortizzatore e distribuzione dei carichi. L’anello fibroso lo protegge e gli conferisce maggiore resistenza alle compressioni.
Fisiologia
Il disco intervertebrale si modifica nel corso della giornata, perdendo acqua e quindi volume in risposta alla “spremitura” alla quale è soggetto, sotto pressione della forza di gravità. Di notte, decompresso per osmosi tende a reidratarsi riconqustantare la sua quota liquida.
La mattina siamo alti circa 2 cm in più della sera!!
Fig 1
Questo processo di reidratazione tende ad essere meno efficiente con il passare degli anni e il disco si dice allora disidratato; si parla di discopatia degenerativa. E da anziani si è leggermente più bassi!
Meccanismo di erniazione
Quando le sollecitazioni sono troppo intense e ripetute nel tempo, l’anello fibroso non assolve più alla sua funzione contenitiva del disco che comincia ad insinuarsi tra le lamelle cartillaginee.
Si possono manifestare 3 situazioni:
- Il nucleo polposo perde la sua forma tondeggiante e preme verso l’esterno: si parla di protrusione discale;
- La spinta arriva deformare l’anello fibroso (prolasso discale);
- Parte del nucleo fuoriesce anche dagli strati più esterni dell’anello ma mantiene contatto con la parte ancora in sede del nucleo polposo: ernia espulsa;
- L’ernia espulsa perde continuità anatomica con il resto del nucleo polposo e può spostarsi verso il basso, spinta dalla forza di gravità: ernia espulsa e migrata
Fig 2. Le fasi dell’ernia dalla protrusione alla migrazione
Ernia del disco: sintomatologia
Innanzitutto va detto che molte ernie sono asintomatiche e vengono individuate quasi per caso con delle indagini strumentali.
La sintomatologia si manifesta quando l’ernia va a comprimere una delle due radici che formano il nervo in uscita da uno spazio intervertebrale. La sintomatologia può quindi essere di tipo sensitivo o motorio a seconda di quale radice nervosa è infastidita.
Se ad essere “toccata” è la radice sensitiva possiamo avere: formicolio, intorpidimento, dolore, scosse elettriche lungo l’arto inferiore se l’ernia è lombare, lungo quello superiore se l’ernia è cervicale.
Se la radice interessata è quella motoria avremo deficit più o meno grave di forza muscolare.
Decorso
Il materiale discale non più in sede tende a diminuire di volume per effetto della disidratazione con il passare delle settimane. La fase acuta va incontro a una remissione sintomatologica spontanea che puà arrivare adopo alcuni mesi. Opportuna fisioterapia e farmaci aiutano ad accelerare il processo.
Trattamento
Le linee guida ad oggi prediligono il trattamento conservativo, rimandando alla chirurgia solo in caso di deficit motorio o qualora la sintomatologia algica non dovesse regredire in un tempo di piuù di 6 mesi nonostante i trattamenti.
Nello specifico trovano indicazione la massoterapia, la chinesiterapia e la ginnastica posturale, utile anche per impostare un programma di prevenzione delle recidive.
Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia