Il grosso braccio post-mastectomia è il principale segno della sofferenza circolatoria venoso- linfatica a carico del braccio omolaterale al trattamento chirurgico che risulta ancora oggi la complicanza più frequente nelle operazioni di asportazione del carcinoma mammario. Anche se l’intervento è diventato negli anni sempre meno demolitivo, le tecniche di quadrantectomia o nodulectomia non escludono comunque lo svuotamento delle stazioni linfonodali ascellari con conseguente predisposizione alla comparsa del linfedema. Fortunatamente spesso la formazione di anastomosi (ossia connessioni anatomiche) tra vasi venosi e linfatici o tra i linfatici superstiti contrasta l’insorgenza del fenomeno che può avvenire precocemente (entro pochi mesi) o anche a distanza di molti anni, magari scatenata da piccoli traumi o da abitudini poco “igieniche” per la situazione clinica.
La figura del fisioterapista specializzato in drenaggio linfatico manuale assume importanza fondamentale per sollecitare i meccanismi di compenso del sistema linfatico e contrastare la formazione dell’edema. Nelle prime settimane è opportuno programmare incontri frequenti e realizzare dei bendaggi elastocompressivi in cui mantenere il braccio tra una seduta e l’altra, per poi valutare la possibilità di diradarli a garantire un mantenimento della situazione. Il bendaggio potrà essere sostituito da semplici manicotti elasticizzati, eventualmente completi di guanti qualora l’edema interessasse anche la mano, indossando i quali la paziente può eseguire degli esercizi di ginnastica. Prima di ogni seduta è opportuno mobilizzare passivamente la spalla della paziente e i tessuti pericicatriziali: rigidità e aderenze possono essere ulteriore motivo di ostacolo alla normale circolazione. Fondamentale la rieducazione respiratoria: la buona funzionalità del muscolo diaframma funge anche da “pompa aspirante” a favorire il deflusso dei liquidi. L’applicazione della pressoterapia sequenziale contribuisce a favorire il riassorbimento della componente idrica dell’edema.
Fig 1: Pressoterapia sequenziale arto superiore
Contemporaneamente al programma manuale, sarà compito del fisioterapista insegnare alla paziente tutte le norme igieniche da seguire nella quotidianità per evitare di sovraffaticare il sistema linfatico compromesso (evitare fonti di calore, traumi, pesi, capi di abbigliamento stretti, etc., etc.).
Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia