Il legamento crociato anteriore è uno dei quattro legamenti principali del ginocchio insieme al legamento crociato posteriore e ai due collaterali (laterale e mediale). È intraarticolare, va dal bordo anteriore del piatto tibiale mediale alla parte posteriore del condilo femorale laterale nel suo percorso si attorciglia su sé stesso, formando una spirale, Viene messo in tensione nel movimento di flesso estensione del ginocchio. Conferisce stabilità all’articolazione limitando la traslazione della tibia rispetto al femore e la rotazione. Cambi di direzione improvvisa, recupero dell’equilibrio precario, salto con atterraggio monopodalico sono motivi di stress articolare in traslazione dove il legamento può subire danno, tanto più se il ginocchio è in valgismo.
Fig. 1 Anatomia del ginocchio
L’intervento di ricostruzione oggi si fa in artroscopia, ed è abbastanza di routine per un chirurgo del settore.
Il recupero post- operatorio completo dura circa 6 mesi (ritorno all’attività sportiva intensa):
- 2° giorno: rimozione dei drenaggi, inizio della ginnastica passiva con il Kinetec (strumento che permette la flesso estensione del ginocchio) da 0 a 70°, elettrostimolazione quadricipitali. Consentita la deambulazione con carico completo, se tollerato. Adozione del tutore.
- 3° giorno: dimissione dalla clinica e inizio protocollo fisioterapico (terapia drenante e di mobilizzazione: si mira ad aumentare la flessione fino ai 90°)
- 15° giorno: rimozione dei punti di sutura ; intensificazione programma di fisioterapia
- 30° giorno: II° controllo ortopedico, normalmente viene rimosso il tutore e autorizzata la guida dell’automobile. Inizia la ginnastica propriocettiva, la ginnastica isometrica e l’uso della cyclette
- 30° – 60° giorno: ripresa dell’attività lavorativa, continuazione del protocollo riabilitativo. Si comincia ad usare il tapis roulant per camminare (anche in salita). Esercizi di stretching tornano a restituire elasticità
- dal 60° giorno fino al 6° mese: una graduale ripresa dell’attività fisica fino al completo recupero, compreso l’allenamento sport specifico (corsa, calci, salti).
La prevenzione delle recidive è perlopiù garantita dal recupero ottimale del muscolo quadricipite che perde l’80% della sua forza in soli 3 giorni di inattività totale. Con il termine AMI si identifica l’Inibizione Muscolare Artrogenica ossia l’indebolimento del muscolo immobilizzato a seguito di infortunio all’articolazione alla quale è deputato: particolare attenzione dovrà quindi essere accordata al suo recupero funzionale.
Anche i pazienti che non vengono operati devono ripetere ciclicamente dei percorsi di fisioterapia per imparare a convivere con un articolazione instabile compatibile con le loro richieste funzionali.
Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia