Morbo di Parkinson

neurone, morbo di Parkinson

Il morbo di Parkinson è una patologia del sistema nervoso centrale determinata da una scarsa produzione di un neurotrasmettitore, la Dopamina, legato al controllo del movimento.

Il sintomo più noto è il tremore (a riposo) ma questo è spesso accompagnato da altre difficoltà del paziente: rigidità muscolare, problemi di coordinazione e di equilibrio, alterata mimica facciale e sudorazione, lentezza dei movimenti.

Parkinson

Fig. 1  La  quantità di Dopamina  necessaria alla trasmissione di comunicazioni da un neurone all’altro è insufficiente

L’eziopatogenesi della malattia è sconosciuta. Ripetuti piccoli traumi alla testa sembrano essere predisponenti (come in taluni sportivi come pugili e calciatori), non risulta rispondere a una vera legge di trasmissione genetica ma si riscontra una certa familiarità. Insorge tipicamente dopo i 50 anni, colpendo prevalentemente il sesso maschile per cause sconosciute.

Le indagini strumentali non evidenziano danni anatomici, la diagnosi è basata sulla clinica e sulla risposta individuale ai farmaci antiparkinson.

La fisioterapia può aiutare a migliorare notevolmente la qualità di vita dei pazienti affetti.

Si lavora infatti con:

  • ginnastica propriocettiva; esercizi ad occhi chiusi migliorano la consapevolezza del proprio corpo nello spazio, l’aiuto di tavolette instabili aiuta a risvegliare le reazioni alla perdita di equilibrio;

propriocezione

Fig. 1  esercizio di ginnastica propriocettiva per la rieducazione dell’equilibrio

 

  • esercizi per esercitare i muscoli facciali e migliora di conseguenza la mimica facciale;
  • esercizi di coordinazione motoria, anche coinvolgendo i pazienti in giochi con la palla o altri ausili ludici;
  • massoterapia per combattere la rigidità, spesso causa di algie diffuse;
  • ginnastica atta a mobilizzare le articolazioni sofferenti per la rigidità muscolare di cui sopra;
  • ginnastica posturale a correggere i vizi posturali determinati dall’ipotono muscolare (programma nel dettaglio).

Da non sottovalutare l’aspetto psicologico legato a un programma di fisioterapia in una patologia cronica: la percezione di poter “fare qualcosa” rispetto a una patologia ingravescente aiuta notevolmente il paziente a combattere gli stati depressivi, purtroppo tipici di questo tipo di patologie.

Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia