Considerato anche che l’articolazione dell’anca è stata la prima a subire intervento di protesi concluso con successo, oggi sono stati fatti passi da gigante sia nella tecnica chirurgica, complice la migliorata tecnologia dei materiali, sia nei tempi di recupero. Le superfici oggi sono realizzate in ceramica e polietilene. Il metallo dello stello che si inserisce nel femore è in titanio: metallo che si integra perfettamente al tessuto osseo. Si ricorre alla cementificazione solo nei casi di osteoporosi avanzata.
Alla protesi d’anca il paziente arriva quando l’artrosi dell’articolazione ha raggiunto livelli molto invalidanti dal punto di vista dell’escursione articolare possibile sia del dolore. L’intervento permette un recupero pressoché completo dei movimenti consentiti all’articolazione. Nell’immediato post-operatorio occorre prestare attenzione a diversi movimenti per scongiurare il rischio di lussazione, a seconda della via d’accesso scelta dal chirurgo: postero-laterale, laterale o anteriore. Ciascuna via lascia infatti la zona più debole in alcuni punti piuttosto che in altri. Dopo pochi giorni dall’intervento il paziente, uscito dall’ospedale con due bastoni canadesi, che abbandonerà in circa 4 settimane, inizia il percorso di recupero funzionale.
Va detto che il paziente è da subito in grado di fare piccolo spostamenti tipo bagno-letto, ma l’uso più prolungato delle proprie gambe deve essere graduale e contestuale al recupero muscolare.
La fisioterapia provvederà quindi a un recupero articolare attivo- assistito, all’impostazione di una sequenza di esercizi atta a recuperare glutei e quadricipiti in primis ma con un occhio a tutto l’arto operato. I muscoli posteriori (ischio crurali) inoltre sono da educare allo stretching in quanto, spesso irrigiditi, mantengono il ginocchio in flessione con conseguente squilibrio nell’assetto di tutto il corpo.
Nella deambulazione vanno immediatamente corretti i “vizi”, alcuni dei quali ereditati dalla sintomatologia pre-intervento. A recupero avvenuto sarebbe opportuno integrare e proseguire il programma terapeutico con un ciclo di ginnastica posturale per correggere tutte le tensioni accumulate anche utilizzando i bastoni per settimane.
Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia