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ToggleSpalla: le lesioni “SLAP”
Anatomia
Nell’articolazione della spalla la tondeggiande testa dell’omero (osso del braccio) si articola con una superficie quasi piatta della scapola, la glena. Questa è circondata da un anello fibroso che serve ad approfondire la presa e rendere più stabile l’articolazione della spalla. Questo cercine glenoiddeo costituisce anche il punto di ancoraggio di molti legamenti della spalla e di un tendine del bicipite brachiale.
Patologia
Il termine SLAP è un acronimo anglosassone che sta per Superior Labrum Anterior and Posterior (Labbro Superiore Anteriore e Posteriore); in una lesione SLAP è quindi il margine superiore di questo cercine che è lesionato a volte interessando anche il tendine biciptale.
Eziologia
Le lesioni SLAP possono essere causate da un singolo trauma diretto o dalla ripetività di movimenti forzosi per la spalla come in alcuni sport; pericolose le cadute sul braccio teso, le lussazioni, la trazione del braccio nel sollevare oggetti pesanti, i movimenti rapidi con il braccio in alto (tipico nella pallvolo o nel tennis, per esempio).
Sintomi
In caso di lesione SLAP il paziente può avvertire una limitazione e dolorabilità dei movimenti dell’articolazione, una diminuzione della forza, una sensazione di instabilità come se si rischiasse una lussazione.
Diagnosi
All’anamnesi e alla valutazione clinica con alcuni test può essere necessario integrare una RMN con mezzo di contrasto per avere chiare le immagini dello stato del cercine.
Trattamento conservativo
Ai FANS si aggiunge un protocollo di fisioterapia per stabilizzare la spalla: esercizi di potenziamento dei muscoli della spalla prevengono ulteriori lesioni e permettono di recuperare la mobilità dell’articolazione riducendo i disagi lamentati.
La chirurgia
L’intervento in artroscopia permette al chirurgo di scegliere come intervenire dopo aver visto la lesione direttamente durante l’intervento: se rimuovere la parte lesionata o rifissarla alla scapola con delle ancorette.
Fisioterapia post-operatoria
La spalla va tenuta a riposo e ferma in un tutore per qualche settimana per favorire la riparazione tissutale del tessuto lesionato. Dopo qualche settimana si procede alla mobilizzazione dell’articolazione volta a recuperare l’escursione articolare fisiologica in tutti i movimenti, rispettando la soglia del dolore del paziente. L’ultima fase prevede il potenziamento dei muscoli della spalla. Il recupero della normale attività è raggiungibile in 2-3 mesi ma la ripresa di quegli sport particolarmente gravosi per l’articolazione operata non prima dei 4-5 mesi.
Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia