La Back School (letteralmente Scuola della Schiena) nasce dalla considerazione che una larga percentuale di “mal di schiena” non è supportata da patologie specifiche ma è dovuta sostanzialmente ad abitudini scorrette e viziate della persona. La sedentarietà, il sovrappeso, la poca conoscenza del funzionamento dell’anatomia e fisiologia della colonna vertebrale sono tutti fattori che spingono il soggetto verso comportamenti scorretti, verso l’assunzione e il mantenimento di posture scorrette nelle attività quotidiane. La Back School si prefigge innanzitutto di dare consapevolezza del proprio corpo, della propria colonna in modo da imparare a gestirla al meglio durante le attività lavorative e ludiche, scongiurare episodi dolorosi acuti o comunque saperli gestire per superarli rapidamente.
Fig. 1 Viene illustrato l’aumento di carico a livello lombare a seconda della posizione e attività svolta
Nella pratica la Back School insegna esercizi atti alla presa di coscienza del proprio corpo e delle tensioni superflue. Si insegnano quindi delle semplice tecniche di rilassamento, a partire dalla corretta respirazione. Dall’analisi dell’atteggiamento posturale si procede quindi ad insegnare la giusta posizione della schiena nello spazio: la colonna vista di profilo non è dritta ma ha delle curve che devono essere mantenute per garantire una giusta distribuzione dei carichi. Si suggeriscono esercizi di allungamento muscolare e di ginnastica posturale che permetteranno il raggiungimento di questo obiettivo con meno fatica. Si provano le normali attività quotidiane (stare seduti, sollevare pesi, allacciarsi le scarpe) e si impara a d eseguirle senza “danni”.
Fig. 2 Esempio di postura corretta e scorretta durante l’attività lavorativa
Si insegna al paziente a fuggire dall’idea che il movimento faccia male e che l’unico modo per stare meglio è il riposo: c’è sicuramente qualche movimento che provoca o esacerba il dolore ma, di contro, c’è sicuramente qualche movimento che provoca sensazioni piacevoli.
La palestra diventa quindi un “laboratorio” in cui sperimentare , conoscere il proprio corpo, imparare a capire quello che fa male e incoraggiare a fare tutto ciò che porta beneficio.
Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia