Perché si consiglia la ginnastica propriocettiva? Quando si parla di rinforzo muscolare, esistono tutta una serie di metodiche e di esercizi per aumentare la forza del muscolo in termini di potenza ed efficienza muscolare nella contrazione. Va però sottolineato come sia necessario educare i muscoli non solo ad eseguire il movimento per il quale sono destinati, ma a sensibilizzarlo a risposte veloci agli stimoli esterni. Questo vale soprattutto nel recupero della funzionalità degli arti inferiori dopo traumi, interventi, infortuni o qualsiasi episodio che ne abbia ridotto la funzionalità per qualche tempo. Il movimento articolare che il muscolo compie non è un semplice evento meccanico ma un adattamento alle informazioni che arrivano dall’esterno: nel caso del camminare, prima fra tutti le risposte del terreno al carico. L’immediatezza della risposta muscolare alle informazioni che arrivano dalla periferia del nostro corpo acquisisce priorità rispetto alla potenza del muscolo stesso.
La ginnastica propriocettiva diventa allora un momento imprescindibile in qualsiasi iter di riabilitazione. Si lavora quindi in palestra cercando equilibrio su diverse superfici instabili, di legno o di gomma che siano, sia su un solo piede che con entrambi. Importante il lavoro ad occhi chiusi: escludendo le informazioni visive, il nostro cervello è costretto ad elaborare solo quelle derivanti dagli altri canali sensoriali per attivare una risposta adeguata a quello che sta succedendo. Gli esercizi si complicano poi passando ad affondi da eseguire sui piani instabili; si passa poi a piccoli salti, eventualmente anche con l’uso della corda. Utile la riabilitazione all’aperto, per provare in compagnia del fisioterapista le effettive asperità del terreno che si possono incontrare camminando.
Nel caso dell’arto superiore si lavora con giochi di manualità: la ricerca e la presa di un oggetto ad occhi chiusi per esempio; stimolazioni tattili sempre più intense sulla superficie del braccio e della mano, etc, etc.
La riabilitazione propriocettiva è inoltre alla base della ginnastica posturale: non si può pensare di correggere la propria postura se non si ha consapevolezza della posizione del tronco e della testa nello spazio. Utili a questo scopo gli esercizi da seduto su superfici instabili (anche pallone) e la verifica delle proprie sensazioni con l’ausilio di uno specchio.
Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia