La rieducazione perineale
La rieducazione perineale (del pavimento pelvico) deve essere vista sia come metodo di risoluzione di problematiche già esistenti sia come prevenzione, una prevenzione precoce infatti può evitare seri danni.
Oggi si pensa che l’incontinenza urinaria sia una condizione che colpisce solo soggetti anziani invece recenti studi dimostrano che sono sempre di più le giovani donne interessate da questo disturbo che spesso viene visto come un tabù senza soluzione e si impara così a conviverci cercando strategie, isolandosi e modificando i propri rapporti sociali e sessuali. Niente di più sbagliato!
Primo passo fondamentale è poter parlare liberamente del proprio corpo, del cambiamento che subisce con il passare degli anni o durante e dopo una gravidanza o semplicemente desiderare un miglioramento del proprio benessere sessuale.
Prima di una rieducazione perineale cerchiamo però di capire cosa è il perineo: possiamo definirlo un insieme di strutture anatomiche fondamentali che cooperano in sinergia per il benessere di tutto il corpo; solido ma elastico svolge diverse funzioni, assorbe e contiene l’iperpressione addominale, garantisce la continenza, lavora attivamente per una sessualità appagante e stabilizza il bacino generando una sensazione di sicurezza per tutto il corpo.
Fig.1 Tavola anatomica del pavimento pelvico
Fattori di rischio per le patologia pelvi-perineo- sfinterici sono:
- Gravidanza
- Parto( lacerazioni, alzate precoci dal letto, stipsi)
- Obesità- fumo
- Malattie neurologiche
- Menopausa ed età avanzata
- Alcuni farmaci
- Sindromi urologiche, ginecologiche, proctologiche
Indicazioni di trattamento:
- Preventive (post partum o prima e dopo chirurgia pelvica)
- Terapeutiche (prolasso incontinenza disfunzioni sessuali dolori cronici ecc.)
Finalità dell’intervento: recuperare il controllo vescicale, ristabilizzare la fiducia in se stessi e ripristinare i normali rapporti sociali.
Trattamento:
Primo obiettivo è la conoscenza del proprio corpo e acquisire confidenza esso. Quindi si cominciano ad apprezzare i movimenti del bacino, della colonna, dei muscoli vaginali con l’aiuto della respirazione cominciamo a rilassarci e ad imparare a controllare solo i muscoli che ci interessano. Si eseguono esercizi insieme alla terapista imparandone le tecniche per poi poterli rifare a casa, dove è importante che la riabilitazione continui, entrando nel nostro quotidiano.
Fig 2. Sonda utilizzata per il biofeedback del pavimento pelvico
Può essere molto utile l’uso di elettrostimolatori e tecniche di biofeedback per riattivare ed aiutare i muscoli come anche palloni ed elastici.
Manuela Frezza, Dott.ssa in Fisioterapia