Tecar è l’acronimo di: Trasferimento Energetico Capacitivo e Resistivo. Di fatto si tratta di un condensatore in grado di sfruttare l’effetto Joule e quindi permettere ai tessuti trattati di avvantaggiarsi dei benefici terapeutici del calore. Le apparecchiature di tecar terapia oggi hanno raggiunto livelli di tecnologia molto alti, risolvendo molti degli inconvenienti a carico di pazienti ed operatori. In particolare Fisiowarm® permette l’erogazione di energia impiegando tensione molto bassa, inferiore ai 200 Volt (corrispondente al 20- 25% dei più vecchi macchinari), riducendo il rischio della spiacevole (seppur perlopiù innocua) scossa al paziente e l’assorbimento di energia da parte del fisioterapista. In particolare, l’elettrodo capacitivo è rivestito in oro, invece che ceramica, che conduce con impegno di tensione molto bassa
La gestione delle impostazioni può avvenire facilmente tramite tablet, rendendola semplice e veloce.
Il principio di funzionamento distingue comunque due modalità: capacitiva e resistiva, come è d’obbligo in un protocollo completo di tecarterapia, per permettere il trattamento dei diversi tessuti corporei, ma l’innovativa applicazione con elettrodi bipolari sia per l’uno che per l’altro può evitare, dove preferibile, l’utilizzo della piastra neutra. Nel trattamento della colonna vertebrale, ad esempio, il posizionamento sotto la pancia risulta spesso scomodo e perlopiù inadeguato, finendo per coinvolgere anche gli organi interni.
Fig. 1: Elettrodo capacitivo bipolare
Fig. 2: Elettrodo resistivo bipolare
Fig. 3: Adattabilità dello speciale elettrodo resistivo della tecnologia Fisiowarm su una superficie corporea “irregolare”
L’assenza di dispersione energetica garantisce il massimo assorbimento da parte della zona da trattare e la massima sicurezza dell’operatore anche qualora entrasse in contatto fisico con il paziente, sia occasionalmente che nell’intenzione di accompagnare la tecarterapia ad un massaggio.
La possibilità di modificare la frequenza di emissione permette inoltre di indirizzare il trattamento a diversi strati tissutali a seconda delle necessità, ossia scegliere la profondità da raggiungere con l’impulso terapeutico. La corrente può essere inoltre impostata in modalità pulsata ottimizzando l’effetto drenante.
Tiziana Bini, Dott.ssa in Fisioterapia